La fornace romana di Palazzo Farnese:
un quartiere artigianale alle porte dell’antica Placentia

Se il commercio è stato la principale spinta allo sviluppo economico della civiltà romana, in età repubblicana le merci coinvolte negli scambi commerciali, come ad esempio i prodotti alimentari, oltrepassavano i confini grazie alla produzione di una categoria di oggetti apparentemente privi di valore, da cui i romani, tuttavia, seppero trarre il massimo beneficio: i recipienti in ceramica.

Parliamo di dolia, anforeolle, piatti e coppe che, come semplici oggetti da trasporto, erano venduti insieme ai cibi e alle bevande conservate al loro interno. Ecco perché, proprio per far fronte all’espansione territoriale e all’aumento delle esportazioni di cereali, vino, olio, frumento e granaglie, i romani misero a punto un sistema produttivo capace di realizzare oggetti ceramici “in serie. Un sistema produttivo che coinvolgeva differenti mansioni, materiali e processi, tutti intorno a un unico e indispensabile protagonista: la fornace!

Durante l’età repubblicana, nelle province dell’Italia Settentrionale, la produzione di ceramiche comuni come, coperchi, anfore, olle, patere e coppe rappresentava una fra le attività più rilevanti, confermata dalle numerose testimonianze e dai ritrovamenti di antiche fornaci in molte città italiane, come la fornace ritrovata qui, a Palazzo Farnese a Piacenza.

Entra a Palazzo Farnese e visita la fornace

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Indicazioni opere

Opere 3D

Approfondimenti

Rinvenuta nel 1986 durante i lavori di restauro e rifunzionalizzazione di Palazzo Farnese, la fornace presenta una struttura orientata S-E / N-O con una camera di combustione a pianta sub-rettangolare, dotata di un muro divisorio in argilla che fungeva da supporto al piano forato, su cui veniva collocato il materiale da cuocere. 

Non rimane, invece, nulla delle pareti, se non alcuni frammenti dei muri del praefurnium realizzati con cocci di tegole ad alette. 

Per via delle sue modeste dimensioni, pari a circa 3 metri di lunghezza, si è ipotizzato che la fornace producesse ceramica comune e che, di conseguenza, il suo ruolo principale consistesse nella cottura di vasellame destinato a un uso quotidiano: dalle ceramiche da cucina, caratterizzate per la loro resistenza alle alte temperature, fino alle ceramiche fini da mensa, destinate alle tavole dei ceti più abbienti come la ceramica a vernice nera.

La fornace oggi

La fornace in età repubblicana

Come in tutti poli produttivi, la vita intorno alla fornace procedeva a ritmi serrati e il carico di lavoro era minuziosamente suddiviso in più figure, ognuna addetta allo svolgimento di una specifica mansione. Dalla raccolta dell’argilla alla modellazione del vasellame al tornio, fino alla cottura: come funzionava la fornace di Palazzo Farnese?

Torniamo a 360° nell’antica Placentia!

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